Les Bergers, conduits par l'étoile, se rendent à Bethléem
Presente alle manifestazioni ufficiali a partire dal 1835, Penguilly-L'Haridon viene più volte premiato per le sue numerose rievocazioni storiche mitologiche e religiose. L'artista si cimenta in molti altri soggetti, non esitando a prendere le distanze dai tradizionali principi accademici. In occasione del Salon del 1859, presenta un paesaggio intitolato I piccoli gabbiani (Rennes, museo delle belle-arti), il soggetto, la composizione e i colori rompono decisamente con i canoni tradizionali.
Qualche tempo dopo, I pastori, guidati dalla stella, si recano a Betlemme, rinnovano addirittura l'iconografia tradizionale. Penguilly L'Haridon prende parte in questo modo ad un movimento iniziato dai pittori preraffaelliti inglesi e come costoro, rende attuale il soggetto biblico. I pastori sono oramai beduini contemporanei accompagnati dai loro famelici cani, il luogo sacro verso il quale sono diretti, in pieno deserto, è poco più di una borgata la cui posizione è indicata soltanto dalla la stella che la sovrasta.
Questa iconografia attinta dalle immagini della vita contemporanea, veicolata dalla fotografia e dalle pubblicazioni illustrate sempre più numerose, si inserisce in una composizione fine. Le case bianche e grigie sono contenute ai piedi delle montagne che il sole al tramonto tinge di rosa e di arancione. La tonalità di fondo di questo Oriente rinnovato non può non annunciare quella di Henri Julien Félix Rousseau meglio noto come Rousseau il doganiere (1844-1910) e della sua Zingara addormentata (1897, New York, The Museum of Modern Art).