Lisière de forêt

Narcisse Diaz de la Pena
Lisière de forêt
1871
huile sur bois
H. 71,0 ; L. 98,2 cm.
Legs Alfred Chauchard, 1910
© Musée d’Orsay, Dist. RMN-Grand Palais / Patrice Schmidt
Narcisse Diaz de la Pena (1807 - 1876)

Nel 1837, Diaz scopre Barbizon e ne resta incantato. Di lì a poco si sistema in questo paesino dove ritrova i suoi amici Jules Dupré, Théodore Rousseau, Constant Troyon, Camille Corot. Per tutti questi pittori –che vengono identificati come appartenenti alla scuola di Barbizon -, la foresta di Fontainebleau è una vera e propria bottega a grandezza naturale.
Qualche albero, un sentiero, un cielo nuvoloso, una figura umana di piccole dimensioni appena visibile... La raffigurazione di questa foresta è un paesaggio puro, semplice e vero, al crocevia di due tradizioni: da un lato quella naturalista, dall'altro quella romantica. Naturalista, questo quadro lo è per la sua semplicità, per l'assenza di qualsiasi tipo di aneddoto, di qualsiasi storia. Gli alberi, tuttavia, dai rami scarniti e ricurvi, stando ai lati del sentiero e stagliandosi contro un cielo cupo e minaccioso, conferiscono al quadro una nota romantica. La vivacità delle pennellate che si giustappongono, si sovrappongono e si mischiano assieme (Baudelaire, a tal proposito parlava di "luccichio") rafforza questa inclinazione romantica mettendo in luce la complessità di una natura vibrante, vivace e caotica.
"La sua arte non è affatto la natura, sostiene il critico Théophile Thoré [...]. È la poesia dei sogni, è l'evocazione di un mondo soprannaturale".

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