Matin
Questa tela mostra una veduta del lago Maggiore e di Intra, frazione del comune di Verbania, ripresa dalle colline sovrastanti il piccolo borgo di Miazzina. La collocazione degli elementi presenti in quest'opera ricalca quella che l'autore utilizza in altre sue pitture , in particolare in alcune tele di un polittico intitolato Inverno in montagna. Poema panteista [Hiver dans la montagne. Poème panthéiste] (Venezia, Galleria internazionale d'Arte moderna), dipinto tra il 1894 e il 1897. Mattino risale certamente allo stesso periodo.
L'interesse del pittore sembra essere focalizzato sulla potenza espressiva dell'effetto cromatico, in questo particolare momento dell'atmosfera legato alla circostanza evocata. La tela è entrata a far parte delle collezioni pubbliche sin dal 1910, il che ha impedito a Grubicy di rimaneggiarla in base ai principi della tecnica divisionista, cosa che peraltro fece, a più riprese, in altre opere modificandone profondamente la fattura. La superficie dipinta, si è mantenuta molto intensa, luminosa, e modulata in una gamma cromatica di una grande delicatezza che passa impercettibilmente dai toni del verde a quelli del blu. Contemporaneamente spuntano sulla tela venature improvvise di rosa puro e bagliori fosforescenti di giochi di luce sull'acqua del lago e sul fogliame degli alberi in controluce.