Ombres portées

Emile Friant
Ombres portées
1891
huile sur toile
H. 117,0 ; L. 68,0 cm.
Achat sur les arrérages d'une donation par l'Etablissement public du musée d'Orsay, 2007
© RMN-Grand Palais (Musée d’Orsay) / Hervé Lewandowski
Emile Friant (1863 - 1932)
Niveau médian, Salle 64
Nel 1891, Friant presenta quattro quadri al Salon de la Société nationale des Beaux-arts tra cui Ombre proiettate, che l'artista ha cura di porre in cima alle opere inviate. Friant ha già raffigurato, in un ambiente chiuso o all'esterno, giovani coppie, preoccupandosi sempre di costruire la sua composizione sul gioco degli sguardi e delle mani. Così avviene in quest'opera del 1891 ma, in questi caso, l'allestimento scenico è molto più complesso. I protagonisti sono collocati davanti ad una parete. La sorgente di luce frontale e diretta dal basso verso l'alto, mette in risalto le mani e i visi. Sotto gli abiti austeri, i corpi sono ridotti a semplici figure. Questo tipo di lavorazione ricorda un brano della Storia Naturale di Plinio nel quale viene narrata l'invenzione della pittura: "[Dibutade] era innamorata di un giovane uomo; poiché costui doveva partire per un paese straniero la ragazza lo cinse con una linea l'ombra del suo viso proiettata sulla parete tramite la luce di una lanterna".
Friant, tuttavia, attinge anche a studi più recenti. Pensiamo in particolare all'opera di Degas con i suoi effetti prodotti da sorgenti di luce inconsuete, in grado di modificare la percezione dei colori e degli accordi cromatici.
Superando la pura e semplice rappresentazione anedottica di una scena di genere, Ombre proiettate illustra la riflessione di Friant riguardo la storia della pittura, così come i legami che la sua opera mantiene con le correnti innovative.
Notizie sulla collezione