Plat à décor assyrien
A partire dal 1866, il pittore Albert Anker entra a far parte dei collaboratori abituali del ceramista Théodore Deck. Quest'ultimo realizza la propria produzione artistica avvalendosi della collaborazione di pittori ma anche di scultori e decoratori. Questa pratica testimonia la volontà, assai in voga alla fine del secondo Impero e negli anni settanta del XIX secolo, di accostare le Belle-Arti ad oggetti prodotti in modo industriale.
I manufatti in stile neo-assiro sono stati molto di moda in Inghilterra negli anni sessanta e settanta del XIX secolo. Al contrario, in Francia, ispirarsi all'antichità orientale, è rimasto un fenomeno assai circoscritto. Ecco perché questo piatto rappresenta un'opera senza pari nell'abbondante produzione di Deck.
Anker e Deck si sono verosimilmente ispirati, per realizzare questa decorazione, alla pubblicazione di Sir Henry Layard, The Monuments of Niniveh from Drawings Made on the Spot illustrated in 100 Plates (Londra, 1849).
Nella parte bassa del piatto, la scena raffigurante la caccia al leone riproduce un rilievo del palazzo di Assurnasirpal a Nimroud. Al contrario, l'immagine visibile nella parte alta del piatto è più difficile da identificare. Essa riproduce un genio benedicente, con una testa da rapace, seguito da due arcieri e due cavalieri. Le figure di questa sezione sono ispirate, con ogni probabilità, a quelle presenti in vari rilievi. Le iscrizioni cuneiformi, sulla destra e sulla sinistra, sembrano di pura fantasia.
Al centro appare il ritratto di un re o di un sacerdote, benché la tiara con corna venga di norma riservata alle divinità. Si tratta di una vivace ricostruzione, attribuita ad Ancker, ispirata alla figura di un genio benedicente, guardiano delle porte, sul modello delle immagini esistenti a Nimroud e a Khorsabad. Il pittore, famoso soprattutto per le sue tele rustiche o intimiste, svela, nel corso della sua collaborazione con Deck, un aspetto completamente inedito della sua opera.