Portrait de Champfleury

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Gustave Courbet
Portrait de Champfleury
1855
huile sur papier marouflé sur toile
H. 46,3 ; L. 38,1 cm.
Don héritiers Champfleury, 1891
© RMN-Grand Palais (Musée d’Orsay) / Hervé Lewandowski
Gustave Courbet
Portrait de Champfleury
1855
huile sur papier marouflé sur toile
H. 46,3 ; L. 38,1 cm.
Don héritiers Champfleury, 1891
© RMN-Grand Palais (musée d’Orsay) / Franck Raux
Gustave Courbet (1819 - 1877)
Rez-de-chaussée, Salle 6

Jules-François-Félix Husson (1821-1889), scrittore e critico d'arte, meglio noto con lo pseudonimo di "Champfleury", è uno dei primi sostenitori di Courbet. Questo fine intellettuale è un frequentatore assiduo della brasserie Andler di Parigi, locale in cui gli esponenti del realismo si danno convegno. Nell'ambito di questo gruppo, Courbet è soprannominato "sommo sacerdote ufficiale" mentre Champfleury è il "cardinale in atto".
Questo ritratto, con ogni probabilità dipinto nel 1854, è servito da studio per L'atelier del pittore. Lo scrittore, ritratto tra gli amici dell'artista, figura in questa tela sul lato destro della composizione. Le due opere sono presentate in maniera congiunta all'esposizione universale del 1855, data che è annotata in fondo al quadro. In una lettera indirizzata ad un amico comune, Champfleury esprime il suo disappunto riguardo al modo in cui Courbet lo ha raffigurato nel quadro: "Sono rimasto sconcertato dalla mia immagine che mi ha fatto l'effetto del padre generale dei Gesuiti... Questo dannato ritratto è mostruoso". Alla luce di questi fatti, non desta sorpresa la notizia che il rapporto d'amicizia tra il pittore e lo scrittore ha conosciuto alcune vicissitudini.
Il quadro fa parte di una serie di una ventina di ritratti di personaggi celebri, dipinti da Courbet nel corso della sua carriera.
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