Portrait de famille
Tra i 22 e i 26 anni, Edgar Degas completa la sua formazione in Italia, paese dove risiede una parte della sua famiglia. In questa tela, l'artista raffigura Laure, la zia paterna, in compagnia del marito, il barone Bellelli (1812-1864), e delle sue due figlie, Giulia e Giovanna. Il barone è un patriota italiano, cacciato da Napoli e che vive in esilio a Firenze. La baronessa è in lutto per la morte del padre Hilaire, scomparso poco tempo prima e, il cui ritratto a sanguigna, è incorniciato proprio alle spalle di una delle due figlie. Nel 1860, Giovanna e Giulia Bellelli hanno rispettivamente 7 e 10 anni.
La madre ha un aspetto estremamente dignitoso e rivela un temperamento autoritario e un po' severo che è in contrasto con la relativa impassibilità del padre. Questo ritratto di famiglia ricorda quelli dei maestri fiamminghi della pittura e, in particolare, le tele di van Dyck. L'opera in questione, capolavoro degli anni giovanili di Degas, evoca le tensioni familiari che spinsero ognuno dei personaggi, ad isolarsi nella propria solitudine.
Il formato imponente, i colori sobri, i giochi strutturati di prospettive aperte (porte e specchi), sono tutti elementi che contribuiscono a rafforzare questa clima di inquietudine. Tanto più che tutti quei possibili elementi che sembrano suggerire una via di scampo appaiono, come il curioso e buffo cagnolino in basso a destra, tagliato fuori cornice. Soltanto la posizione quasi rilassata della minore delle due bambine, che tiene una gamba incrociata sotto la gonna, contrasta con la pesantezza dell'atmosfera mentre la sorella maggiore sembra già prigioniera delle convenzioni degli adulti.