Projet d'aménagement de la Butte-Montmartre, vue à vol d'oiseau

Jean-Camille Formigé
Projet d'aménagement de la Butte-Montmartre, vue à vol d'oiseau
1922
dessin à l'encre et à l'aquarelle avec rehauts de gouache
H. 37,2 ; L. 45 cm autre dimension H. 41 ; L. 48 cm (dimensions du feuillet)
Achat, 2013
© Musée d’Orsay, Dist. RMN-Grand Palais / RMN
Jean-Camille Formigé (1845 - 1926)

Nominato architetto delle Promenades et Plantations della città di Parigi nel 1884, Jean-Camille Formigé disegna giardini e fontane e progetta alcune importanti pianificazioni urbanistiche, come questa per la collina di Montmartre nel 1922.
La costruzione della basilica del Sacro Cuore, detta anche del “Voeu national”, fu dichiarata di utilità politica pubblica da una legge votata nel luglio 1873, una decisione estremamente simbolica dopo la guerra del 1870-71 contro la Prussia e i dolorosi episodi rivoluzionari della Comune di Parigi, di cui uno degli epicentri fu proprio Montmartre.
Bisognava inoltre pianificare i dintorni della basilica e progettare una cornice in cui inserirla. I primi lavori, diretti da Adolphe Alphand, iniziano nel 1880, ma subiscono ritardi a causa del rischio di frane cui è soggetta la zona. Formigé ne assume la direzione a partire dal 1898.
Il suo progetto di giardino monumentale propone di rafforzare l’area compresa tra il sagrato del Sacro Cuore e la place Saint-Pierre situata ai piedi della collina.
A tal fine, egli immagina un sistema di scale a zigzag e di aiuole in leggera pendenza, il tutto abbellito da fontane, così come permetteva la vicinanza del bacino idrico di Montmartre.
La topografia del luogo, in forte pendenza, unita alla morfologia del terreno in parte occupato da abitazioni e fuori asse rispetto alla chiesa, spingono l’architetto a ripensare lo spazio e a presentare il Sacro Cuore come una scultura monumentale.
Le scale e una fontana centrale, addossata ad un piazzale che offre un belvedere sulla città, costituiscono la cornice del giardino. L’asse principale è fortemente spostato sul primo piazzale per la presenza di una statua equestre.
Formigé fa qui riferimento alle composizioni barocche italiane, con i loro giochi di curve architettoniche, le urne poste in cima alle colonne, le balaustre in pietra e le statue situate nelle fontane o nelle nicchie. Ogni elemento contribuisce a una teatralizzazione della città, secondo la tradizione haussmanniana.
Il luogo è inaugurato nel 1927, dopo la morte dell’architetto, sopraggiunta l’anno precedente, ma l’intero complesso sarà ultimato solo nel 1932.

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