Projet de reconstruction de l'Opéra Comique, façade latérale sur la rue Favart

Henri Schmit
Projet de reconstruction de l'Opéra Comique, façade latérale sur la rue Favart
1893
plume et encre noire, aquarelle et rehauts d'or sur papier
H. 64,4 ; L. 100,0 cm.
Don de la société des Amis du musée d'Orsay, 1994
© Musée d’Orsay, Dist. RMN-Grand Palais / Patrice Schmidt
Henri Schmit (1851 - 1904)
La storia dell'Opéra Comique, come spesso avvenne per i teatri fino all'avvento della corrente elettrica, è caratterizzata dagli incendi. La prima sala, costruita nel 1783, è distrutta dal fuoco nel 1838. Ricostruita da Théodore Charpentier (1797-1867), essa diventa subito vetusta e, il 25 maggio 1887, nel corso di una rappresentazione, il fuoco divampa sulla scena per poi estendersi fino alla sala.
Dal quel momento si pone il problema della ricostruzione. Fu proposto di erigere l'Opéra in place du Châtelet o nella zona di Buttes-Chaumont. Alla fine, però, viene deciso di non cambiare l'ubicazione dello stabile ma di ampliarlo erigendo una facciata sul boulevard des Italiens. Dopo un'accurata analisi, questo progetto si rivela irrealizzabile, a causa dell'ingente numero d'immobili da demolire e delle spese di espropriazione che avrebbero richiesto la considerevole somma di sette milioni di franchi! Viene dunque riconfermato il progetto iniziale di ristrutturazione dell'edificio che prevede una facciata sulla rue Favart e l'ingresso in place Boïeldieu.
Un concorso di architettura viene indetto il primo maggio 1893. Ottantaquattro sono i progetti ricevuti ed esposti al palazzo dell'Industria. Ci sono, però, precise regole da rispettare. In primo luogo, le ridotte dimensioni dell'area che ospiterà l'immobile, un rettangolo di terra di cinquantadue metri per trenta ed inoltre, uno stanziamento di denaro di appena 3.500.000 franchi. Louis Bernier (1845-1921) è l'architetto che si classifica al primo posto.
Il progetto di Henri Schmit, elaborato nel rispetto di tutte le regole, ottiene una menzione d'onore. Tale progetto rispecchia il gusto del XIX secolo per i teatri all'italiana e l'influsso di un prestigioso modello, l'Opéra di Charles Garnier, che era stato completato nel 1875.
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