Raboteurs de parquet

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Gustave Caillebotte
Raboteurs de parquet
1875
huile sur toile
H. 102,0 ; L. 147,0 cm.
Don, 1984
© RMN-Grand Palais (musée d'Orsay) / Franck Raux
Gustave Caillebotte
Raboteurs de parquet
1875
huile sur toile
H. 102,0 ; L. 147,0 cm.
Don, 1984
© Musée d’Orsay, Dist. RMN-Grand Palais / Patrice Schmidt
Gustave Caillebotte
Raboteurs de parquet
1875
huile sur toile
H. 102,0 ; L. 147,0 cm.
Don, 1984
© Musée d’Orsay, Dist. RMN-Grand Palais / Patrice Schmidt
Gustave Caillebotte
Raboteurs de parquet
1875
huile sur toile
H. 102,0 ; L. 147,0 cm.
Don, 1984
© Musée d’Orsay, Dist. RMN-Grand Palais / Patrice Schmidt
Gustave Caillebotte
Raboteurs de parquet
1875
huile sur toile
H. 102,0 ; L. 147,0 cm.
Don, 1984
© RMN-Grand Palais (Musée d’Orsay) / Hervé Lewandowski
Gustave Caillebotte (1848 - 1894)

Questo quadro è una delle prime rappresentazioni del proletariato urbano. Se i contadini (pensiamo a Le Spigolatrici di Millet) o i lavoratori delle campagne (nel caso di Gli Spaccapietre di Courbet) sono stati spesso raffigurati, raramente gli operai della città hanno costituito un motivo di ispirazione per i pittori. Caillebotte, al contrario di Courbet o di Millet, è un agiato borghese pertanto, nella sua opera, è assente qualsiasi rivendicazione sociale o qualsivoglia intento moralizzatore o politico. Lo studio documentario (gesti, strumenti, accessori) lo colloca tra i realisti più abili ed esperti.
Caillebotte ha ricevuto una formazione di stampo accademico presso la bottega di Bonnat. La prospettiva accentuata dalla visione dall'alto e dall'allineamento delle tavole del parquet è conforme alla tradizione.
L'artista ha disegnato una ad una tutte le parti del suo quadro, prima di quadrettare questi elementi su tela. Il torso nudo dei piallatori è simile a quello degli eroi antichi. Tuttavia, lungi dal limitarsi a meri esercizi accademici, Caillebotte ne utilizza il rigore per esplorare, in maniera del tutto inedita, l'universo contemporaneo.
Presentato al Salon del 1875, il quadro viene rifiutato dalla Giuria esaminatrice senza dubbio scandalizzata dal crudo realismo della tela (alcuni critici hanno addirittura parlato di "soggetto volgare"). Il giovane pittore decide allora di unirsi agli impressionisti e, alla seconda mostra del gruppo, nel 1876, la stessa in cui Degas presenta le sue prime Stiratrici, un altro suo quadro.I critici sono impressionati da questa grande pagina moderna, Zola in particolare. Quest'ultimo, però, condanna questa "pittura borghese preoccupata in modo spropositato dell'accuratezza dei particolari".

Niveau supérieur, Salle 31
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