Répétition d'un ballet sur la scène
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Edgar Degas
Répétition d'un ballet sur la scène
1874
huile sur toile
H. 65,0 ; L. 81,5 cm.
Legs comte Isaac de Camondo, 1911
© Musée d’Orsay, Dist. RMN-Grand Palais
/ Patrice Schmidt
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Edgar Degas
Répétition d'un ballet sur la scène
1874
huile sur toile
H. 65,0 ; L. 81,5 cm.
Legs comte Isaac de Camondo, 1911
© Musée d’Orsay, Dist. RMN-Grand Palais
/ Patrice Schmidt
Edgar Degas
(1834 -
1917)
Il punto di vista scelto da Degas per Prova di balletto sulla scena osservata la scena da una posizione leggermente a strapiombo, di lato con lo sguardo focalizzato sullo spazio delimitato dal proscenio. Alla leggerezza delle ballerine che danzano si contrappongono i gesti rilassati delle colleghe in attesa, sulla sinistra.
Il sottile strato di pittura, fattosi ancora più trasparente con il passare del tempo, lascia vedere ad occhio nudo le correzioni del pittore. Le gambe di alcune ballerine a riposo sono state ritoccate. In mezzo alle giovani donne, si intravedeva un maestro di ballo ripreso di spalle. Ed infine, vicino all'uomo seduto, un altro personaggio era accasciato su una sedia.
Questa pittura a grisaglia viene subito notata durante la prima mostra impressionista nel 1874. Il pittore Giuseppe De Nittis così scrive ad uno dei suoi amici: "mi ricordo un disegno che doveva essere una prova di un ballo [.....] e, lo garantisco, era molto bello: gli abiti di mussola sono talmente diafani e i movimenti così veridici che, per farsene un'idea, bisogna vederlo; descriverlo è impossibile". Come De Nittis, molti critici vedono in quest'opera un disegno invece che una pittura. Va anche detto che Degas sceglie le sfumature più delicate giocando con le varie gradazioni. L'artista crea questa tonalità neutra, lattea, mentre l'illuminazione violenta mette in evidenza i tutù di colore bianco lucente che conferiscono ritmo all'intera composizione.
Di tutte le scene di danza realizzate da Degas, la monocromia di questa tela differisce radicalmente dalle vere e proprie "orge di colori" che abbagliano le opere più tardive. Il motivo che ha spinto il pittore ad utilizzare questa tecnica è senza dubbio legato al fatto che il dipinto doveva servire come modello ad un incisore.
Il sottile strato di pittura, fattosi ancora più trasparente con il passare del tempo, lascia vedere ad occhio nudo le correzioni del pittore. Le gambe di alcune ballerine a riposo sono state ritoccate. In mezzo alle giovani donne, si intravedeva un maestro di ballo ripreso di spalle. Ed infine, vicino all'uomo seduto, un altro personaggio era accasciato su una sedia.
Questa pittura a grisaglia viene subito notata durante la prima mostra impressionista nel 1874. Il pittore Giuseppe De Nittis così scrive ad uno dei suoi amici: "mi ricordo un disegno che doveva essere una prova di un ballo [.....] e, lo garantisco, era molto bello: gli abiti di mussola sono talmente diafani e i movimenti così veridici che, per farsene un'idea, bisogna vederlo; descriverlo è impossibile". Come De Nittis, molti critici vedono in quest'opera un disegno invece che una pittura. Va anche detto che Degas sceglie le sfumature più delicate giocando con le varie gradazioni. L'artista crea questa tonalità neutra, lattea, mentre l'illuminazione violenta mette in evidenza i tutù di colore bianco lucente che conferiscono ritmo all'intera composizione.
Di tutte le scene di danza realizzate da Degas, la monocromia di questa tela differisce radicalmente dalle vere e proprie "orge di colori" che abbagliano le opere più tardive. Il motivo che ha spinto il pittore ad utilizzare questa tecnica è senza dubbio legato al fatto che il dipinto doveva servire come modello ad un incisore.
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