Restaurant de la Machine à Bougival
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Maurice de Vlaminck
Restaurant de la Machine à Bougival
1905
huile sur toile
H. 60,0 ; L. 81,5 cm.
Donation Max et Rosy Kaganovitch, 1973
© Adagp, Paris, 2025
© Musée d’Orsay, dist. GrandPalaisRmn
/ Patrice Schmidt
Maurice de Vlaminck
(1876 -
1958)
Nel 1900, a seguito dell'incontro con Derain, Maurice de Vlaminck decide di fare della pittura il suo mestiere. Il paesaggio, in particolare la Senna nei pressi di Parigi, è uno dei soggetti preferiti da Vlaminck. In questa tela, l'artista ha scelto di raffigurare Bougival, cittadina della Francia settentrionale e più specificatamente il ristorante "La Machine".
Per dipingere gli edifici, Vlaminck si è sistemato leggermente al di qua della strada, un po' prima della curva. L'artista, pur riprendendo un modello di composizione caro agli impressionisti, si allontana tuttavia dal loro stile tramite un'inquadratura molto più serrata.
Anche il colore ed il tipo di pennellata cui l'artista ricorre partecipano alla costruzione così particolare che non può non ricordare Vincent van Gogh. In questa tela, ritroviamo infatti una pennellata dinamica che plasma la forma e gli impasti tanto cari al maestro olandese. Il modo in cui il colore viene applicato, cambia in funzione dell'effetto che si vuole ottenere: le pennellate piuttosto rotonde utilizzate per la raffigurazione dei campi colorati in primo piano, si fanno più lunghe nell'albero per poi adattarsi, a seconda delle circostanze, quando si passa alla rappresentazione degli edifici.
È anche a seguito di un confronto con Van Gogh che la tavolozza di Vlaminck si arricchisce di colori più chiari fino a diventare un'esplosione di colori puri, direttament usciti dal tubetto. Presentato nel 1905 al terzo Salon d'Automne, il Ristorante La Machine a Bougival accompagna le opere di quegli artisti che il critico Louis Vauxcelles presto definirà "fauves".
Per dipingere gli edifici, Vlaminck si è sistemato leggermente al di qua della strada, un po' prima della curva. L'artista, pur riprendendo un modello di composizione caro agli impressionisti, si allontana tuttavia dal loro stile tramite un'inquadratura molto più serrata.
Anche il colore ed il tipo di pennellata cui l'artista ricorre partecipano alla costruzione così particolare che non può non ricordare Vincent van Gogh. In questa tela, ritroviamo infatti una pennellata dinamica che plasma la forma e gli impasti tanto cari al maestro olandese. Il modo in cui il colore viene applicato, cambia in funzione dell'effetto che si vuole ottenere: le pennellate piuttosto rotonde utilizzate per la raffigurazione dei campi colorati in primo piano, si fanno più lunghe nell'albero per poi adattarsi, a seconda delle circostanze, quando si passa alla rappresentazione degli edifici.
È anche a seguito di un confronto con Van Gogh che la tavolozza di Vlaminck si arricchisce di colori più chiari fino a diventare un'esplosione di colori puri, direttament usciti dal tubetto. Presentato nel 1905 al terzo Salon d'Automne, il Ristorante La Machine a Bougival accompagna le opere di quegli artisti che il critico Louis Vauxcelles presto definirà "fauves".
Artwork not currently exhibited in the museum