Route d'Ennery
Artwork caption copied
Camille Pissarro
Route d'Ennery
1874
huile sur toile
H. 55,5 ; L. 92,0 cm.
Donation Max et Rosy Kaganovitch, 1973
© Musée d’Orsay, Dist. RMN-Grand Palais
/ Patrice Schmidt
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Camille Pissarro
Route d'Ennery
1874
huile sur toile
H. 55,5 ; L. 92,0 cm.
Donation Max et Rosy Kaganovitch, 1973
© RMN-Grand Palais (Musée d’Orsay)
/ Hervé Lewandowski
Camille Pissarro
(1830 -
1903)
La rue dell'Hermitage a Pontoise, indirizzo dei coniugi Pissarro fino al 1883, collegava le sponde dell'Oise alla strada d'Ennery. Proprio in questo punto, Pissarro, come sua consuetudine, volge le spalle alla grande città, Pontoise, per immergersi nel clima rurale delle borgate vicine, ancora incontaminate. Le costruzioni moderne non sono tuttavia assenti dal paesaggio descritto dall'artista. Questa strada rialzata, infatti, così come il ponticello visibile sulla destra erano stati appena rifatti. Queste migliorie, tuttavia, si fondono naturalmente con il paesaggio in modo tale da non turbare affatto l'armonia e la dolce intimità del luogo.
La composizione orizzontale si sviluppa in maniera tale che lo spettatore avverte fisicamente il lento incedere del calesse e l'andatura delle persone a piedi che stanno per incrociarsi. Tutte queste figure di contadini, le une con indosso cuffie e lunghi abiti, le altre con bluse blu e berretti, ricordano che Courbet e Millet sono sempre presenti nella mente del pittore.
Joachim Pissarro, nelle opere dedicate al suo avo ha evidenziato bene come quest'ultimo abbia l'abitudine di inserire, nel campo del quadro, personaggi che attraversano la tela ed imprimono un movimento, una dinamica all'interno di un universo avvertito e raffigurato come stabile. La Strada d'Ennery è un mirabile esempio di quest'unione tra movimento e perennità, potenza terrestre e fremito della natura.
Sotto un'ampia striscia di cielo grigio blu, questo paesaggio panoramico conferma la valutazione espressa da Théodore Duret nel 1878. Il critico definisce molto precoce l'impressionismo di Pissarro al riparo da ogni fugacità: "vede la natura semplificandola e tramite i suoi aspetti permanenti. [...] Le tele di Pissarro comunicano al massimo grado la sensazione dello spazio e della solitudine, da esse si ricava una sensazione di malinconia".
La composizione orizzontale si sviluppa in maniera tale che lo spettatore avverte fisicamente il lento incedere del calesse e l'andatura delle persone a piedi che stanno per incrociarsi. Tutte queste figure di contadini, le une con indosso cuffie e lunghi abiti, le altre con bluse blu e berretti, ricordano che Courbet e Millet sono sempre presenti nella mente del pittore.
Joachim Pissarro, nelle opere dedicate al suo avo ha evidenziato bene come quest'ultimo abbia l'abitudine di inserire, nel campo del quadro, personaggi che attraversano la tela ed imprimono un movimento, una dinamica all'interno di un universo avvertito e raffigurato come stabile. La Strada d'Ennery è un mirabile esempio di quest'unione tra movimento e perennità, potenza terrestre e fremito della natura.
Sotto un'ampia striscia di cielo grigio blu, questo paesaggio panoramico conferma la valutazione espressa da Théodore Duret nel 1878. Il critico definisce molto precoce l'impressionismo di Pissarro al riparo da ogni fugacità: "vede la natura semplificandola e tramite i suoi aspetti permanenti. [...] Le tele di Pissarro comunicano al massimo grado la sensazione dello spazio e della solitudine, da esse si ricava una sensazione di malinconia".
Niveau médian,
Salle 67