Sarah Bernhardt (Paris 1844-Paris 1923), médaillon

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René Lalique
Sarah Bernhardt (Paris 1844-Paris 1923), médaillon
1896
médaillon en ivoire
EP. 1,3 ; DM. 10,5 cm.
Achat en vente publique, 1997
© RMN-Grand Palais (Musée d’Orsay) / René-Gabriel Ojéda / Thierry Le Mage
René Lalique
Sarah Bernhardt (Paris 1844-Paris 1923), médaillon
1896
médaillon en ivoire
EP. 1,3 ; DM. 10,5 cm.
Achat en vente publique, 1997
© RMN-Grand Palais (Musée d’Orsay) / René-Gabriel Ojéda / Thierry Le Mage
René Lalique
Sarah Bernhardt (Paris 1844-Paris 1923), médaillon
1896
médaillon en ivoire
EP. 1,3 ; DM. 10,5 cm.
Achat en vente publique, 1997
© RMN-Grand Palais (Musée d’Orsay) / René-Gabriel Ojéda / Thierry Le Mage
René Lalique (1860 - 1945)
Artwork not currently exhibited in the museum

Il 9 dicembre 1896, Sarah Bernhardt festeggia a Parigi i suoi trent'anni di carriera. Un banchetto, seguito da una celebrazione solenne, ha luogo al Grand Hotel. Successivamente, al teatro de la Renaissance, l'attrice recita alcuni brani di Racine e di Parodi e, alla fine, seduta su un trono al centro di un quadro vivente, la Bernhardt ascolta cinque poeti che le declamano in versi i loro elogi.
Ogni invitato riceve in dono un album illustrato ed una medaglia d'argento incisa da René Lalique e contenente l'effigie dell'attrice tragica. Dalle informazioni in nostro possesso, risulta che questa versione in avorio è un esemplare unico a differenza delle medaglie d'argento diffuse in molteplici copie. L'oggetto non presenta segni di una sua eventuale applicazione in una cornice o su un gioiello: si tratta dunque di una vera e propria medaglia, realizzata per essere tenuta stretta tra le mani e contemplata a piacimento. L'esemplare è stato forse inciso spontaneamente da Lalique per il suo amico pittore Clairin che, all'epoca, era l'amante ufficiale della Bernhardt. La medaglia fu realizzata da un Lalique agli esordi della sua carriera durante i quali sostegno dell'attrice si rivelò determinante.
Di Sarah Bernhardt, esistono numerosi ritratti la maggior parte dei quali, però, sono di mediocre fattura. Lo scrittore Henry James, del resto, criticava aspramente il loro "spirito superficiale". Al contrario, questo profilo inciso da Lalique colpisce per la sua estrema qualità. L'artista si è chiaramente ispirato ad un disegno di Walter Spindler, un pittore tedesco innamorato dell'attrice.
La celebre capigliatura crespa della Bernhardt è resa con sottigliezza: le ciocche si combinano in modo impercettibile con il candore dell'avorio. In questo caso, l'adeguamento tra il materiale ed il soggetto che si rivela perfetto, è favorito da una profonda padronanza delle tecniche della glittica. Questo ritratto, unico nell'opera di Lalique, resta un grande esempio del rinnovamento della medaglistica all'alba del XX secolo.

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