Stéphane Mallarmé

/
Edouard Manet
Stéphane Mallarmé
1876
huile sur toile
H. 27,2 ; L. 35,7 cm.
Achat avec le concours de la Société des Amis du Louvre et de D. David Weill, 1928
© Musée d’Orsay, dist. GrandPalaisRmn / Patrice Schmidt
Edouard Manet
Stéphane Mallarmé
1876
huile sur toile
H. 27,2 ; L. 35,7 cm.
Achat avec le concours de la Société des Amis du Louvre et de D. David Weill, 1928
© GrandPalaisRmn (musée d'Orsay) / Hervé Lewandowski
Edouard Manet
Stéphane Mallarmé
1876
huile sur toile
H. 27,2 ; L. 35,7 cm.
Achat avec le concours de la Société des Amis du Louvre et de D. David Weill, 1928
© GrandPalaisRmn (musée d'Orsay) / Hervé Lewandowski
Edouard Manet (1832 - 1883)
Questo ritratto fu dipinto nel 1876 che è anche l'anno di pubblicazione di Pomeriggio di un fauno, un lungo poema di Mallarmé illustrato da Manet. L'anno precedente, il pittore e lo scrittore avevano collaborato alla pubblicazione di una traduzione corredata da immagini del Corvo di Edgar Allan Poe.
La loro amicizia risale al 1873 e per una decina di anni, i due uomini si incontrano ogni giorno per discutere di pittura, letteratura, nuova estetica ma anche di gatti e perfino di moda femminile. Come aveva già fatto con Zola nel 1866, Manet realizza questo ritratto per ringraziare l'amico di un articolo che il poeta, insegnante di inglese al Lycée Condorcet, aveva scritto su una rivista britannica. In questo articolo il poeta aveva elogiato l'arte di Manet e collocato la pittura alla guida del movimento impressionista.
Manet fa posare Mallarmé nella sua bottega e sceglie una tela di piccolo formato per ritrarre il suo modello al naturale in un atteggiamento rilassato. Appoggiato sopra dei cuscini, il poeta una cui mano è infilata nella tasca del suo paltò, si appoggia ad una mucchio di fogli, forse un'allusione all'articolo recentemente pubblicato o ad un altro lavoro di scrittura. Il poeta sta fumando uno dei suoi grossi sigari che conferiscono alla mano un gesto elegante.
La fattura della tela, delineata con grande efficacia, è notevole. Il ritratto è somigliante all'originale e vivace come quest'ultimo, la cui immagine sembra come catturata in una copia istantanea.
Definita dallo stesso modello con l'appellativo di "curioso quadretto", questa opera raffinata è rimasta di proprietà della famiglia del poeta fino al 1928, anno in cui ebbe luogo la sua acquisizione.
Scheda Manet
Artwork not currently exhibited in the museum
Notizie sulla collezione