Thérèse de Gas

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Edgar Degas
Thérèse de Gas
vers 1863
huile sur toile
H. 89,5 ; L. 66,7 cm.
Achat, 1927
© RMN-Grand Palais (Musée d’Orsay) / Hervé Lewandowski
Edgar Degas
Thérèse de Gas
vers 1863
huile sur toile
H. 89,5 ; L. 66,7 cm.
Achat, 1927
© RMN-Grand Palais (Musée d’Orsay) / Hervé Lewandowski
Edgar Degas (1834 - 1917)
Rez-de-chaussée, Salle 13
Questo ritratto raffigura Thérèse de Gas (1840-1912), sorella del pittore, alla quale l'artista è molto legato. L'opera sarebbe stata realizzata poco tempo prima del matrimonio di Thérèse con il cugino Edmondo Morbilli, figlio di una nobile famiglia napoletana.
La modella è raffigurata all'interno di un triangolo perfetto la cui base è costituita dall'ampia veste che conferisce a Thérèse una solidità e una prestanza sorprendenti per la sua giovane età. Mettendosi in competizione con Ingres, Degas descrive con minuzia l'elegante abito. In quest'armonia di grigi, di bianchi e di neri, la cui profondità uguaglia i colori di Manet, i lunghi sottogola di satin rose, annodati sotto il mento, conferiscono all'opera un tocco di luminosità e di vivacità.
Sullo sfondo, da una finestra aperta, s'intravede uno scorcio di Napoli. La tela, tuttavia, è dipinta a Parigi. La raffigurazione della città dove la giovane donna andrà a vivere dopo il matrimonio, costituisce un'indicazione che permette di decriptare l'opera. Lo stesso dicasi per la mano che sbuca fuori dallo scialle, facendo così vedere l'anello di fidanzamento.
Il ritratto, classico per la sua impostazione e per il tipo d'illuminazione, addirittura anche mondano per il rigore del personaggio, è impregnato di una grande finezza psicologica. Il volto di Thérèse esprime al tempo stesso riserbo e una lieve perplessità. Degas traduce con sottigliezza i turbamenti interiori che agitano sua sorella nel momento stesso in cui la donna si accinge al matrimonio. La contrapposizione tra l'oscurità di un interno vuoto, che preannuncia la partenza, e la luminosità del paesaggio, simbolo di un futuro ottimista, esprime sentimenti ambivalenti. Questo dualismo è altresì reso evidente dal coesistere di due opposte tecniche pittoriche. Difatti, se la mano che sfoggia l'anello è realizzata con cura, l'altra, invece, è appena disegnata, tanto da sembrare indefinita. Questo connubio tra una lavorazione sobria e precisa da un lato, ed una fattura indeterminata e di grande modernità dall'altro, conferisce un fascino particolare al ritratto facendo di esso un magnifico esempio di pittura.
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